giovedì 7 gennaio 2010

Persepolis

REGIA:
Marjane SATRAPI, Vincent PARONNAUD

PRODUZIONE: Francia - 2007 - Animazione

DURATA: 95'

PERSONAGGI:
Marjane (Paola Cortellesi), Madre di Marjane (Licia Maglietta), Padre di Marjane (Sergio Castellitto), Nonna di Marjane (Miranda Bonansea), Zio di Marjane (Angelo Maggi), Marjane bambina (Angelica Bolognesi)

SCENEGGIATURA: Marjane Satrapi - Vincent Paronnaud

ART DIRECTOR: Marc Jousset

MONTAGGIO: Stéphane Roche

COSTUMI: Marisa Musy

MUSICHE: Olivier Bernet

SITO WEB



Dal 1978 ad oggi, l’autobiografia di Marjie si lega alla Storia moderna dell’Iran: da piccola è spettatrice della caduta dello scià seguita dalla repressiva Repubblica Islamica; poi viene mandata dai genitori a studiare a Vienna.

Lungometraggio di animazione, spunto di riflessione morale e politica, Persepolis è un film emozionante e coinvolgente, adatto ad una fascia di pubblico estremamente ampio (dai bambini ai centenari). La fumettista Satrapi e Parannoud riescono a conciliare tematiche drammatiche con uno stile vivace e frizzante, che fa camminare in parallelo la tragicità di alcuni fatti narrati ad una vena di esuberante ironia. Attraverso il racconto dell’infanzia, dell’adolescenza e dell’età adulta di Marjane, Persepolis si fa portavoce della storia di un Paese continuamente martoriato da conflitti e regimi dittatoriali, e le tristi vicende di un popolo si intrecciano con quella di una bambina piena di vita e di desideri, capace di cercare e trovare il lato positivo in ogni situazione e circostanza. L’Iran, così come poi l’Austria e in seguito la Francia, diventano le ambientazioni perfette per delineare i diversi stati d’animo che corrispondono alle questioni umane che Marjane e la sua famiglia si ritrovano a fronteggiare nel corso degli anni. Persepolis non è solo un “romanzo di crescita”, ma è l’appassionata epopea di un popolo e di una società. Con delicatezza e spigliatezza, il film racconta il serrato succedersi di diverse privazioni imposte dal regime dittatoriale iraniano: dall’imposizione del velo per le donne, alla censura dell’arte e della musica, alla proibizione del consumo di alcol Persepolis passa in rassegna tutti quegli elementi che hanno fatto sì che la vita in Iran diventasse sempre più pesante. Non bisogna però illudersi che la Satrapi e Parranoud scelgano di raccontare una storia a senso unico volta solo ad evidenziare i difetti e i problemi di una vita sotto un governo totalitario: nel corso della narrazione infatti vengono sbalzati e definiti i contorni anche di una società occidentale poco pronta all’accoglienza, apparentemente comprensiva salvo poi rivelarsi chiusa nelle barricate dei luoghi comuni e del pregiudizio. Marjane si trasforma così in un’eterna straniera: sebbene il mondo arabo con le sue imposizioni le vada stretto, la ragazza non si sente a suo agio, e tanto meno compresa all’interno delle salde roccaforti europee. Con disegni semplici, dai tratti netti ed espressivi, Persepolis fa da narratore ad una vicenda moderna e contemporanea appassionante e drammatica, senza piombare nel tedio. Al contrario è facile divertirsi e affezionarsi alla figura di Marjane, ragazzina intelligente, ribelle, con la passione per la politica e la musica. Un lungometraggio animato coraggioso, affrontato con l’ironica saggezza di chi riesce a destreggiarsi nelle varie situazioni con il sorriso sulle labbra, fra il fumo di una sigaretta e il nodo di un chador.

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