
Genere | Grottesco |
Parole chiave | Politica, Sesso |
Regia: | Dusan Makavejev |
Cast: | Carole Laure, Pierre Clémenti, Anna Prucnal, Sami Frey, Jane Mallett |
Sceneggiatura | Dusan Makavejev |
Colonna Sonora | Manos Hatzidakis |
Anno: | 1974 |
Nazione: | Canada, Olanda, Francia |
Durata: | 86 minuti |
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Due storie parallele. La prima è un'odissea stile Alice nel paese delle meraviglie (con qualche debito anche nei confronti di Candy e il suo pazzo mondo) la cui protagonista è una giovane destinata a ogni sorta di disavventura. Eletta Miss Cintura di Castità 1984 perché illibata (dettaglio certificato da un'ispezione vaginale in mondovisione), sposata a un trucido petroliere texano con tanto di membro virile dorato, spedita in valigia a Parigi dove le peripezie non cesseranno. La seconda storia è quasi totalmente ambientata su un battello di nome 'Survival' che come polena presenta una gigantografia del volto di Marx (con tanto di lacrima posticcia che gli sgorga dall'occhio).
Al suo apparire nel 1974, Sweet Movie consegno' immediatamente il suo regista - lo jugoslavo Dusan Makavejev - al ristretto olimpo dei registi cult dell'epoca, accanto a Jodorowsky, Arrabal, Ken Russell e a quella piccola ma attivissima cerchia di autori impegnati in una personale lotta contro censura e istituzioni per creare una forma cinematografica del tutto slegata da mode, costrizioni e messaggi edificanti. Un cinema in cui potessero andare a braccetto la denuncia sociale e la follia ginsberghianamente liberata, la psicanalisi e l'occultismo, il sogno sfrenato e la realta' piu' agghiacciante. Sembra impossibile pensarlo oggi, ma per un certo periodo tutto questo funziono', e produsse un pugno di film -principalmente sotto l'egida del Movimento Panico francese- che ancora adesso sfuggono ad ogni tentativo di classificazione.
Sweet Movie e' strettamente imparentato con i deliri scatologico-sociali delle prime opere di Fernando Arrabal (Viva La Muerte, Andro' come Un Cavallo Pazzo) e unisce l'ossessione per i fluidi corporali (urina, feci, vomito) a una doppia, violentissima denuncia che non risparmia ne' i regimi autoritari dell'Est ne' l'amichevole dittatura consumistica occidentale. La storia, a volte piuttosto confusa, narra in parallelo delle vicende opposte -in un certo senso speculari- dei due personaggi femminili principali: l'indomita rivoluzionaria (nonche' serial killer e pedofila) Anna Planeta (interpretata dall'attrice e cantante Anna Prucnal), in viaggio sulla Senna a bordo di un improbabile battello stracolmo di dolciumi e fornito di una gigantesca testa di Marx a mo' di polena, e l'ipotetica Miss Mondo 1984 (la canadese Carol Laure) che, sopraffatta dagli avvenimenti in un ambiente caotico e corrotto, precipita inesorabilmente nell'abulia e nell'autismo. A fianco di Anna Planeta compare, nel ruolo di un giovane marinaio russo, un Pierre Clementi un po' sottotono, forse ancora confuso dalle pesanti disavventure carcerarie italiane di pochi mesi addietro.
Il messaggio -fondamentalmente anarchico e, in fin dei conti, un po' naif- di condanna contro ogni forma di autoritarismo (politico, psichiatrico, pubblicitario) e' supportato da una serie di immagini e situazioni di grande impatto, che da sole valgono la visione del film. Difficile ricordarle tutte: si va dal grottesco esame

Purtroppo l'estro registico di Makavejev non raggiungera' mai piu' queste vette e la sua carriera, dopo i pur interessanti ma piu' contenuti Montenegro Tango e Coca Cola Kid, si appiattira' in una pallida routine senza storia.
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